ATTIVITA’

Il territorio della Val Tramontina, in parte rientrante nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, è un paradiso per gli amanti dell’aria aperta e degli sport outdoor, quali mountain bike, arrampicata, escursioni.

ESCURSIONI

Un ventaglio di tracciati e sentieri permette di addentrarsi nel territorio della Val Tramontina e del Parco Naturale Dolomiti Friulane, alla scoperta dei suggestivi paesaggi e delle tante affascinanti borgate che costellano la valle. 

Frassaneit – Lago del Ciul

DETTAGLI PERCORSO:
Lunghezza: 22,7 Km (andata e ritorno)
Tempi di percorrenza: 6 h (andata e ritorno)
Dislivello: 250 m (andata)
Segnaletica: segnavia CAI n. 386-398
Difficoltà: escursionistico

DESCRIZIONE PERCORSO:
Dopo aver parcheggiato la macchina in paese dalla chiesetta della Madonna della Salute ci si dirige a sinistra lungo la strada che porta a Pradiel. Qui, in prossimità del ponticello sopra il rio, si può deviare sulla sinistra scendendo di qualche minuto fino al mulino di Pradiel. Tornati sul sentiero si prosegue fino a imboccare sulla destra una larga e comoda strada sterrata che risale in leggera salita il Canale del Meduna e arriva fino alle Pozze Smeraldine, dove si scorge anche una bella cascata sul rio che scende dalla Val di Fisar e si ha accesso alle palestre di roccia di San Antonio (ore 0:30). Inizierà poi il sentiero CAI 386, che si innalza, costeggiandolo sulla destra e si prosegue nel fitto bosco di pini fino a un capitello (m. 440) dedicato alla Vergine Maria (ore 1:00). Brevemente si raggiunge Frassaneit – borgata che ha visto nascere la Pitina – raggiungendo prima i caseggiati di Frassaneit di Sotto (m. 525, ore 1:30).
Si giunge quindi ad un bivio tabellato dove il sentiero CAI n. 386 continua a destra per stalle Giavons, Forcella della Frascola (m. 1550) e C.ra Chiampis (ore 4:30). Si prosegue per il sentiero CAI n. 398 e poco dopo, si raggiunge lo stabile della vecchia scuola, oggi riadattata a ricovero con cuccette e stufa a legna. Poco oltre si trovano le prime case di Frassaneit di Sopra (m.558). Alzando lo sguardo invece, si vede “L’aquila del Frascola”, caratteristico spuntone di roccia, dalle sembianze di un’aquila.
A Frassaneit il sentiero CAI n.398 continua abbassandosi verso il greto poi, ripresa quota e aggirato tutto il versante sud di Cima Zuviel, giunge alla sommità della grande diga del lago del Ciul (m. 598, ore: 2:30). All’estremità il lago si dirama nel Canal Grande e nel Canal Piccolo del Meduna, mentre in posizione centrale in condizioni di invaso medio-basso sono visibili i ruderi delle case di Selis, sommerse dalla creazione della diga. Attraverso una galleria sulla destra il sentiero prosegue per l’Alta Val Meduna e grazie ad una passerella si raggiunge facilmente la sponda opposta dove il tracciato prosegue per il Canal Piccolo di Meduna.


Tamar – Pàlcoda

DETTAGLI PERCORSO:
Lunghezza: 10.5 Km
Tempi di percorrenza: h 4
Dislivello: 750 m
Segnaletica: segnavia CAI n. 831a, 832
Difficoltà: escursionistico

DESCRIZIONE PERCORSO:
Dal centro di Tramonti di Sotto ci si sposta verso la Loc. Comesta. L’escursione inizia risalendo la valle del torrente Tarcenò. Si giunge in breve al bivio dove, a sinistra, il sentiero CAI n. 831/a segue in direzione di Pàlcoda; il percorso ora risale la valle a mezzacosta, mai eccessivamente faticoso, tra boschi di pino silvestre fino al tratto finale che, con pendenza più marcata, conduce alla forcella “In cima Pala”. Poco prima una tabella indica, sulla sinistra, “Il leone di Pala”, una particolare conformazione rocciosa raffigurante la testa di un leone. Oltre la forcella si apre il Canale del Chiarzò e il sentiero inizia a scendere deciso nel bosco e, dopo qualche centinaio di metri, incrocia il torrente Chiarzò e i ruderi di Pàlcoda di Sotto e, dopo un breve tragitto, l’abitato di Pàlcoda: borgata fondata intorno alla metà del XVII secolo da famiglie provenienti da valli limitrofe. Dal borgo di Pàlcoda, il medesimo itinerario riporta al punto in cui si incrocia il torrente, dove si prosegue risalendo fino alla piccola forcella che divide le due valli per poi girare a sinistra lungo il sentiero che, in leggera salita e traversando in mezza costa un fitto bosco conduce a una pista forestale. Imboccata la pista si svolta a sinistra e, seguendo comodamente la larga strada, si raggiunge Tamar.
Per il rientro vi sono due possibilità: si può riprendere la pista forestale seguendola a ritroso fino a ritrovarsi a incrociare il punto in cui, all’andata, si è seguito il sentiero CAI 831/a in direzione di Pàlcoda. La seconda opzione è utilizzare il sentiero n. 832 che parte dietro al borgo e scendere attraverso i pini e un fitto sottobosco fino a lambire i ruderi delle stalle Pecoi e proseguire a lato di un torrente fino al pianoro e alle stalle di Chiarpidas per poi raggiungere il guado sul torrente Tarcenò incontrato all’andata.


Strada da lis Fornas

DETTAGLI PERCORSO:
Lunghezza percorso: 5.5 km
Tempo percorrenza: 3h
Dislivello: 200 m.
Segnaletica: segnavia CAI n. 394
Difficoltà: turistico

DESCRIZIONE PERCORSO:
Il percorso ha inizio presso l’area pic nic Sottrivea, dove si trova la prima fornace da calce. Da qui camminare per qualche decina di metri sulla strada in direzione Pradis fino al cancelletto. Si sale verso Casa Titol e dopo averla passata, sulla sinistra, si può lasciare il sentiero per una breve deviazione verso il belvedere. Tornati sul percorso tracciato si prosegue prima verso Casa Curs e quindi verso Pradiel, circondata da una estesa superficie a prati e da dove si ha una bella veduta dei monti Roppa Buffon, Giavons e Fràscola. Per la strada verso Frassaneit si raggiunge il ponticello sul Rio Clestia; una deviazione scende brevemente a raggiungere il vecchio mulino, ora ristrutturato, e i resti di una fornace. Ritornati al ponte si prende la mulattiera che scende a Casa Roppa e si prosegue fino a raggiungere una fornace di tipo tradizionale. Si rientra sulla strada per Frassaneit e si imbocca il sentiero che sale in località Ciuculat e successivamente alle fornaci Comugna e Durisia, quest’ultima una delle più interessanti, ben conservate e, probabilmente, più antiche. Raggiunta Casa Abis attraverso un bosco di latifoglie termofile (carpino nero e orniello), si prosegue per località Predacies (dove vi sono i resti dell’omonima fornace) e quindi si ritorna in paese o all’area pic nic. Il percorso può essere preso anche al contrario (partenza dal paese).


Canal di Cuna

DETTAGLI PERCORSO:
Partenza: loc. piè de spineit
Arrivo: canal di cuna– malga Giaf
Tempo andata: Canal di Cuna (ore 2:00),
Malga giaf (ore 4:00)
Dislivello: m. 1000
Segnaletica: segnavia cai n. 810
Difficoltà: escursionistico
Periodo consigliato: Marzo – Novembre

DESCRIZIONE PERCORSO:
Da Tramonti di Mezzo si segue sulla destra, in auto, la strada con segnavia n. 810 che risale il canale del Chiarchia fino a Piè di Spineit (m.413). Si prosegue sulla strada forestale con divieto d’accesso ai mezzi motorizzati fino a Selva Piana (m. 722). Si prosegue su strada sterrata molto panoramica sul canale sottostante e sul M. Sciara fino alle stalle di Forcja Zuviel (m. 890). Sulla sinistra, nei pressi del vascone di raccolta dell’acqua piovana, una tabella indica il percorso, da non confondere con quello che prosegue in piano verso Savoieit. Il sentiero comincia a scendere con maggiore decisione, fino a raggiungere un capitello dedicato alla Madonna e il ponticello sul rio Cuel della Barca che conduce nel vasto prato di Val (ore 2:00) dove sono dislocati i ruderi di Pascalon (m 580), il borgo più importante della vallata. All’ingresso del paese ci attende la chiesa di San Vincenzo, completamente ristrutturata e restaurata. All’interno della chiesa si può vedere un mosaico dedicato al Santo Protettore. Il percorso continua costeggiando il torrente Comugna all’interno di una rada boscaglia, nella quale possiamo intravedere anche i ruderi di Morasit (m 578), lo attraversa su un ponticello e prosegue, con qualche sali e scendi, costeggiando il corso d’acqua che ha profondamente inciso il fondovalle. Si giunge a un altro ponte e poco distante, ai ruderi di Cerva. Poi il sentiero si alza nuovamente sul greto del Comugna per ridiscendere infine presso la confluenza del rio Plan da Rep. Oltre il ponte si trovano i resti delle case di Piedigiaf (m. 487, ore 3:00). Da qui il sentiero prosegue risalendo il costone del M. Giaf. Si riprende la mulattiera che interseca una zona erosa per poi iniziare a salire a svolte regolari fino a giungere alla sella e quindi alla Malga Giaf (m. 960, ore 4:00) recentemente ristrutturata e adibita a rifugio. Si rientra per lo stesso percorso dell’andata. Oppure si può raggiungere San Francesco in circa un’ora e mezza da sella Giaf prendendo la pista di servizio al rifugio che con un lungo traverso ed una successiva serie di tornanti raggiunge comodamente il fondovalle.


Chiampis

DETTAGLI PERCORSO:
Lunghezza: 6 km
Tempo di percorrenza: 3h 30’ (andata)
Dislivello: 800 m.
Segnaletica: segnavia cai n. 377
Difficoltà: escursionistico

DESCRIZIONE PERCORSO:
Dalla statale che porta da Tramonti di Sopra al Monte Rest, poco prima dell’abitato di Maleòn, si prende una mulattiera che con moderata pendenza porta alla Forcella del Rovin (quota 720 m circa, ore 0:40).
Da qui, per un lungo tratto tra un boschetto di faggi, il sentiero si fa quasi pianeggiante e costeggia sulla sinistra il profondo canale del Viellia, che scorre rumoroso e ricco d’acqua fra le strette gole della Cuesta Brusâda, appendice del M. Roppa (m. 1688) e La Feletta.
Si aggirano due costoni su strette cenge con tratti esposti, quindi si supera un rugo tramite una passerella ancorata sulla roccia. Si scende ancora verso il greto del torrente, che quasi si tocca all’altezza delle stalle Velleai (quota 690 m).
Si continua lungo la destra orografica della valle con moderati saliscendi. Più avanti la traccia si avvicina al torrente dove si possono ammirare le forre che lasciano vedere splendidi giochi d’acqua fra marmitte e cascatelle.
Proseguendo, la pendenza si fa più marcata finché si sbuca fuori dal bosco all’inizio del vasto pianoro alluvionale di Chiampis (quota 1220 m.), dove si gode di un ampio panorama sulla valle dominata dalla rocciosa parete del M. Frascola (m. 1961) e a nord dal M. Tamaruz e dal prativo M. Costa di Paladin, che si intersecano nella Forca del Mugnol (m. 1552), il valico per la Valle del Tagliamento dove il sentiero n. 377 prosegue attraverso un fitto boschetto per raggiungere la strada statale del Passo Rest. Alle nostre spalle, il grande prato sommitale del M. Rest. verso sud sovrastano i ripidi pendii del M. Giavons (m.1711) e la forcella del Frascola, passaggio d’accesso al Canale del Meduna. Tenendosi sulla destra, o, in assenza di acqua, al centro dell’ampia grava (seguire gli ometti di pietra) si giunge in fondo alla valle dove si trova il ricovero Casera Chiampis (quota 1236 m). È un ottimo punto di partenza per altri percorsi: la cima del M. Frascola salendo dalla Forca del Bech (ore 2:00), oppure chiudendo l’anello per la Forca del Frascola e rientrando a Tramonti di Sopra per il canale del Meduna (ore 4.30).


Monte Rest

DETTAGLI PERCORSO:
Lunghezza: 7,8 Km
Tempi di percorrenza: h 1:30
Dislivello: m.700
Segnaletica: segnavia CAI n. 826
Difficoltà: escursionistica
Periodo consigliato: Maggio – Ottobre

DESCRIZIONE PERCORSO:
Da Tramonti di Sopra si segue la S.R 552 che risale il Passo Rest e in 30 minuti si raggiunge il passo a 1050 metri. Arrivati in vista della chiesetta alpina, si parcheggia l’auto e si segue, a piedi, una stradina asfaltata dove una tabella indica i segnavia n. 826. Lasciata sulla destra poco più in alto la C.ra Somp la Mont, si prosegue in salita lungo il versante sud-ovest del Monte Rest risalendo una carreggiata. Si prosegue e in corrispondenza di alcuni tornanti a sud, si intravede il pianoro della valle con Tramonti di Sopra, di Mezzo e di Sotto. Con un ultimo tratto poco pendente si raggiunge, quasi a sorpresa, il grande pascolo sommitale e si intravede poco lontano la C.ra Monte Rest (m. 1501) e le stalle per il ricovero del bestiame (ore 1.00). Più sopra, si estende il ripido pascolo che nella stagione estiva si copre di una spettacolare varietà di fiori e di piante e nel mese di luglio di un’ampia fioritura di ranuncoli che formano un unico tappeto giallo.
Presso il vascone dell’acqua, poco a sinistra della casera, inizia il sentiero che attraversa obliquamente, su una traccia evidente, il grande prato e raggiunge una forcella con una croce in legno, presso la quale si svolta a sinistra e si segue la cresta che, nel periodo primaverile, brulica di Cropo purpureo (zafferano selvatico), quindi, in pochi minuti e lieve salita, si raggiunge la cima ( m. 1780, ore 1.30).


Fontanon dal Toff

DETTAGLI PERCORSO:
Lunghezza: 5,8 km
Tempo di percorrenza: 2h (andata)
Dislivello: 200 m.
Segnaletica: segnavia cai n. 829 (per un tratto) poi Segnalato da bollini rossi
Difficoltà: escursionistico

DESCRIZIONE PERCORSO:
Da Tramonti di Sopra, si risale verso nord la strada SR 552 in direzione di Passo Rest fin oltre il borgo di Maleon, dove poco prima del ponte sul T. Viellia si può parcheggiare. L’inizio del sentiero (segnavia CAI n.829) si trova sulla destra, pochi metri dopo il ponte sul torrente Viellia (m 492), che si segue in leggera discesa costeggiandolo fino a che una doppia fila di muretti a secco ci segnala l’arrivo al Plan di Macan (m 458). Qui si tralascia la mulattiera principale che scende verso il ponte in pietra sul Viellia (meritevole la breve deviazione per visitarlo) e si piega a sinistra seguendo le indicazioni CAI. Si attraversa una boscaglia caotica che cela i resti delle case Macan assieme a numerosi recinti in pietra e ad una vasca. Al successivo bivio (cartelli) si lascia a destra il CAI n.834 e si prosegue a sinistra per Sopareit e Valcalda. Si inizia così a salire con qualche svolta nel bosco di fondovalle entrando progressivamente nel vallone del rio Malandrai. Poco oltre i 600 metri di quota fare attenzione ad un bivio a destra segnalato da qualche bollo rosso. È questo il punto dove si abbandona definitivamente il CAI 829 e si prende a destra scendendo leggermente nel bosco per una decina di minuti fino ad arrivare ai ruderi delle case Malandrai (m 602). Il sentiero prosegue a destra delle case arrivando ben presto a percorrere un aereo traverso affacciato sulla forra del rio Malandrai. Oltrepassato uno spigolo si traversa ancora a mezza costa fino al punto in cui il sentiero si affaccia sul greto del rio. Con una ripida discesa, addossati alla parete, si giunge così sulle sponde del rio Malandrai che è necessario ora guadare per proseguire (il guado potrebbe presentarsi problematico in caso di abbondante portata d’acqua). Giunti sull’altra sponda si segue il corso del rio per poi salire decisamente per aggirare in alto alcuni salti. Facendo attenzione ad alcuni punti esposti si guadagna quota nella boscaglia raggiungendo infine la bella cascata che si preannuncia, rumorosa, molto prima (m 640, ore 2:00).

*si sconsiglia di effettuare questa escursione dopo intense precipitazioni, in quanto non è possibile attraversare il torrente.


Percorso del Pecolat

DETTAGLI PERCORSO:
Lunghezza del percorso: 6 Km
Tempo di percorrenza: 2h
Difficoltà: livello turistico, adatto a tutti, la Percorribilità facilitata è garantita soltanto nei tratti asfaltati

DESCRIZIONE PERCORO:
Il Percorso del Pecolat è un itinerario ad anello, facile e panoramico, lungo il quale si possono ammirare una varietà di bellezze naturali. L’escursione inizia presso il centro visite di Tramonti di Sopra e prosegue a sinistra lungo la strada asfaltata che conduce alla Chiesa della Madonna della Salute. Da qui si imbocca la strada che costeggia quella principale, arrivando alla chiesa di S. Floriano. Si scende quindi lungo la scalinata e si prosegue su strada asfaltata. Poco oltre, un cartello invita a deviare a sinistra e percorrere il ciottolato che passa a fianco alle case di Rutizza, dove si apre uno scorcio su Tramonti di Sotto. Proseguendo attraverso un alberato si giunge sulla riva del Meduna dove si attraversa la passerella, dalla quale si gode di un ampio panorama sulle vette che dominano la valle. Il sentiero prosegue a destra fra pini e abeti, poi esce su un pianoro per addentrarsi nuovamente nel bosco. A questo punto, per un breve tratto, si comincia a salire leggermente di quota, per ritornare in piano, con leggeri dislivelli. Attraversato un primo torrente, pochi metri dopo si giunge ai ruderi del Pecolat, piccolo insediamento nato in seguito all’utilizzo dei piani prativi per l’allevamento. Seguendo le indicazioni si giunge a un secondo torrente e proseguendo per la riva opposta si incontra una fonte d’acqua. Da qui, facendo una piccola deviazione sulla destra, si può ammirare una bellissima pozza d’acqua cristallina incastonata tra i massi rocciosi. Tornati sul tracciato si prosegue lungo il percorso che si snoda attraverso il bosco, e poi oltrepassato il rio Vendelata, si arriva alle muraglie della mulattiera che porta alla Borgata di Pradis. Da qui si scende lungo la strada asfaltata arrivando all’area pic nic che costeggia il greto del Meduna, le cui acqua limpide formano profonde pozze color smeraldo. Pochi metri dopo l’ultimo tornante, sulla sinistra, passando per un cancello, il percorso risale nel bosco, e attraversato il pianoro prativo di Borgo Titol, si svolta a sinistra seguendo la strada asfaltata che arriva alla Loc. Sottrivea. In corrispondenza del primo tornante, si imbocca un tracciato a sinistra, che risale al percorso del Cresò. Si torna quindi in paese e si chiude l’anello ritornando al centro visite.


FRIULI VENEZIA GIULIA IN MOVIMENTO
10 mila passi di salute

Tramonti di Sotto: Il percorso del sole

Tramonti di Sopra: Il percorso del Pecolat


Percorsi metabolici


MOUNTAIN BIKE


ARRAMPICATA

Per chi ama sfidare la roccia a mani nude la Val Tramontina offre tante vie d’arrampicata, diverse per zona e per livello di difficoltà, che si innalzano sulle pareti dei monti Valcalda, Rest, Fràscola e sull’alveo del Meduna. Qui trovi la sezione delle migliori palestre di roccia della valle. Scoprile!